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Introduzione
Sull’estrema propaggine della Penisola Sorrentina, in magnifica vista prima sul golfo di Napoli poi su quello di Salerno, questo itinerario si svolge quasi interamente sull’ultimo tratto dell’Alta Via dei Lattari (sentiero CAI n. 00), tra Nerano e Termini. Inoltre è sempre visibile, a poca distanza, l’isola di Capri coi suoi faraglioni.
Il sentiero raggiunge la Torre della Minerva, affacciata sul mare. A poca distanza sono stati recentemente condotti scavi archeologici che hanno portato alla luce una via lastricata romana, la Via Minerva e resti di una villa.
L’itinerario corre al margine dell’Area Marina Protetta di Punta Campanella, che dal 1997 tutela l’intero tratto di costa compreso tra Vico Equense e Positano. È un vero paradiso per appassionati di immersioni e di speleologia: tra falesie e fondali, ricchi di grotte e anfratti, abbondano ricci, stelle marine, ascidie, briozoi, spugne e molluschi e pesci di ogni specie sembrano volare sulle praterie sommerse di alghe brune e rosse e di Posidonia oceanica. Per non parlare delle baie, come la cala di Mitigliano e quella di Ieranto. Quest’ultima, protetta a sua volta da una riserva marina integrale, si può raggiungere da Nerano percorrendo un magnifico sentiero, variante ideale del percorso principale. Si arriva in una magnifica caletta stretta tra impressionanti pareti di calcare, nelle quali si aprono grotte solo parzialmente esplorate. Questa Baia è frequentata fin da tempi remoti, come dimostrano alcuni scavi che hanno portato alla luce fornaci usate per produrre la calce, oltre a resti di una villa del II secolo d.C. Si può raggiungere anche la torre antisaracena di Montalto, che sorge in bella posizione e si affaccia contemporaneamente sulla baia e sulla costa di Amalfi, offrendo alla vista gli isolotti di Isca, Vetara e, più in là, il minuscolo arcipelago de Li Galli.
Descrizione dell’itinerario
Si parte dal centro di Termini, piccola frazione di Massa Lubrense (NA), punto di arrivo dell’Alta Via dei Lattari. Qui il sentiero (n. 00) procede dapprima per una stradina asfaltata in discesa poi su uno stradone sterrato alla base del versante settentrionale del Monte San Costanzo. L’affaccio sulla destra offre da subito un bel panorama sul golfo di Napoli, sul Vesuvio e sulle isole di Ischia e Procida, ben visibili nelle giornate limpide. In questo tratto di sentiero sono numerosi gli accessi alle case coloniche e agli uliveti, ricavati sul versante terrazzato. Poco più avanti, in corrispondenza di una parete verticale, lo stradone si trasforma in vero e proprio sentiero che, sempre comodo, procede tra la ricca macchia mediterranea. Si cammina tra euforbie e ginestre e in circa mezzora si raggiunge la torre della Minerva.
La torre precede il faro, affacciato a quaranta metri d’altezza sulla falesia calcarea, di fronte all’isola di Capri e ai suoi faraglioni. Da qui, attraverso una stretta fenditura nella roccia, si può scendere alla grotta di Minerva, scavata dalle onde nel detrito cementato accumulato alla base della parete. Bellissima la vista sulla vicina Baia di Ieranto.
Se si è paghi o si ha poco tempo a disposizione si può fare ritorno a Termini per la stessa via, ma per godere di un panorama davvero eccezionale conviene proseguire, seguendo sempre i segnavia. Il tracciato procede tra le rocce lungo la cresta occidentale del Monte San Costanzo, per raggiungere la cima (497 m), inconfondibile per la presenza di alcune antenne. Buona parte del sentiero corre sul bordo delle impressionanti pareti meridionali della montagna, affacciate sulla Baia di Ieranto. Giunti in prossimità delle antenne si aggira un ripido canalone che scende fino al mare e si guadagna poco dopo la strada asfaltata. La si segue in direzione nordest, verso la chiesetta di San Costanzo, per poi imboccare sulla sinistra il sentiero n. 46 che in circa un quarto d’ora scende a Termini, tagliando i tornanti della strada e approdando alle prime case del borgo.
Se si vuole visitare anche la magnifica e solitaria Cala di Ieranto, in prossimità della cima di M. San Costanzo occorre proseguire lungo il sentiero n. 00 e raggiungere Nerano. Da qui, imboccando il sentiero n. 39, si scende alla cala in circa mezzora di buon passo. Questa deviazione vale veramente la pena, in quanto consente di scoprire uno degli angoli più selvaggi della penisola, col suo mare e le alte pareti calcaree sulla destra, e la magnifica vista sul faro di Punta Campanella e, appena oltre, i faraglioni di Capri. Il ritorno è per la stessa via: sentiero n. 39 fino a Nerano, poi n. 00 fino a M. San Costanzo. Da qui si scende a Termini per il sentiero n. 46.
Note
Il tratto tra Punta Campanella e M. San Costanzo presenta punti esposti, per cui si raccomanda di fare attenzione a eventuali bambini al seguito. Questa parte di sentiero è in salita e priva di ombra, per cui in estate conviene coprirsi la testa e avere una buona scorta d’acqua. Stessa raccomandazione per il sentiero che scende a Cala di Ieranto: è privo di ombra per oltre due terzi, per cui è buona norma evitare le ore centrali del giorno. In alta stagione la minuscola spiaggia al fondo della cala potrebbe affollarsi di bagnanti, trasportati da barche autorizzate a navigare nella baia.
Informazioni pratiche
Difficoltà: E (facile, per tutti).
Dislivello: 300 m in discesa da Termini al faro; 450 m in salita dal faro al M. San Costanzo; 500 m in discesa da M. San Costanzo alla Baia di Ieranto, e successiva salita.
Tempi di percorrenza: 2 ore al faro e ritorno; 4 ore passando per M. San Costanzo; 6 ore scendendo anche a Baia di Ieranto.
Attrezzatura richiesta: scarpe da montagna, berretto e crema solare, zainetto da giornata, buona scorta d’acqua.
Come arrivare
In auto: Termini si raggiunge per la statale n. 145 Sorrentina fino a Sorrento, poi seguendo le indicazioni per Massa Lubrense/Termini; dal versante meridionale si percorre tutta la statale n. 163 Amalfitana fino a superare Positano e raggiungere San Pietro, dove si imbocca la SS. 145 per Sant’Agata sui Due Golfi, e da qui si prosegue per Metrano/Termini.
Coi mezzi pubblici: da Napoli e in generale da nord si può arrivare a Sorrento coi frequenti treni della Circumvesuviana, e da qui proseguire con autobus di linea Sita; da Salerno e da sud con la Sita.